Giuseppe Maria Crespi, Sogno di San Giuseppe, 1727, Bologna

14  Dicembre

"Un giorno, meditando la vita di Maria, il suo coraggio, il suo sì, l’ascolto dell’angelo, ma anche la sua solitudine, il suo essere protomartire - con-martire di Gesù e con Gesù - mi è sorta dentro la figura di Giuseppe. Lì capii che Giuseppe è stato il primo ad amare Maria: come noi, seguaci di Gesù amiamo Maria, Giuseppe ci ha preceduti! E l’ha amata con il cuore di chi ama. Giuseppe non era un “devoto” di Maria - non era un mariano - gli voleva bene perché i suoi occhi, il suo volto gli si erano stampati dentro.
Che bello: Giuseppe che ama Maria. Siamo nella vita, non nei culti, nelle statue, nei templi.
Giuseppe trova la sua fidanzata che attende un figlio, ma non è suo. Ora un figlio non si fa via radio! Ora se c’è un figlio, c’è stato un incontro, una relazione, un affetto. «Ma dov’ero, dove avevo gli occhi», avrà pensato. «Ma com’è possibile?» E chi è il fortunato su cui gli occhi della sua fidanzata si sono posati? Il villaggio è poco più grande di un recinto di pecore, chi gli ha soffiato la ragazza? E pensa a nomi, volti, persone: c’è da impazzire!! Chi sa quante domande, quanta amarezza, quante perplessità! Giuseppe andava a dormire, ma che vuoi riposare: i suoi sogni erano foschi. Il povero Giuseppe non capiva se era più stanco o più amareggiato.
Tanto dové soffrire dentro, che Dio stesso ha ben pensato di metter fine al suo purgatorio!
Gli manda un angelo, durante la notte, mentre dorme, che gli spiega qualcosa. Che avrà capito?
Qualunque cosa avrà capito o non capito, i conti cominciano a tornare! Giuseppe gli voleva bene, conosceva Maria - sapeva il suo cuore - solo qualcosa di incedibile doveva esser accaduto. Tutto, ma non poteva essere qualcosa di “banale”.
Giuseppe vuole bene a Maria; gli vuole bene sul serio: vuole il suo bene! E allora decide di tacere, di tenersi tutto per sé. Decide di mandarla a casa sua in segreto. Nessuno deve sapere, nessuno deve sospettare, nessuno deve umiliarla. Nessuno deve toccare la sua Maria!
E’ qui lui va contro la Legge, segue il suo cuore. Non ama da seguace di una religione, ma segue il suo cuore, il suo amore. Ama da uomo.
Bella la figura di Giuseppe! Un uomo moderno, dei nostri giorni, di tutti i giorni innamorati!
Solo chi è arido, chi non sa cosa sia palpitare per lo sguardo dell’amata, non coglie la bellezza e la vicinanza di Giuseppe.
«Chi non avesse maestro da cui imparare a far orazione, prenda per guida questo Santo glorioso e non si sbaglierà» (S. Teresa d'Avila, Vita 6, 6-8): bene, credo proprio che scelsi bene!!" --
P. Mariano Palumbo c.r., sacerdote teatino