Epifania del Signore
6 Gennaio: Epifania del Signore
Parrocchia San Gaetano 06/01/2022 0
Mt 2, 1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».
All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
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Redazione Parrocchia San Gaetano 02/04/2024
Credere oggi: Io Credo
28/02/2024
Perché il CREDO, pur essendo, liturgicamente, una professione di fede che ci lega tutti, ha come soggetto io?
Perché, prima di tutto, credere è un atto individuale e, in aggiunta, perché il credere è qualcosa di strettamente legato all’identità della persona, riguarda la natura dell’essere umano: è una caratteristica antropologica.
La fede non è un’idea, ma è riporre la propria fiducia nella concretezza: “… ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, … noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.” Così i primi versetti della Prima lettera di Giovanni, passo di riferimento dell’IO CREDO.
Noi crediamo per avere una vita piena e, affidando la nostra vita a Gesù, per raggiungere la gioia perfetta.
Nelle riflessioni che seguono cercheremo di rispondere alla domanda: - Che cosa significa credere?
Come esseri umani siamo dotati, oltre che di un’intelligenza “funzionale”, di consapevolezza del nostro essere. Siamo dotati di un’interiorità, di una coscienza, che vive in continua tensione. Tensione generata dalla continua ricerca di risposte a domande, quali:
- Chi sono io?
- Da dove vengo?
- Verso dove sto andando?
- Qual è il senso della mia vita?
- Come posso essere felice?
- Qual è il senso della storia?
- E se tutto finisse con la morte?
- Vale la pena vivere come ora sto vivendo?
Nessun altro essere vivente è in grado di porsi domande del genere.
L’essere umano è un essere spirituale e, tale dimensione spirituale è una realtà insopprimibile. L’essere umano trascende sé stesso, non vuole limitarsi al “QUI e l’ORA”, ha un “orientamento originario verso la trascendenza” come affermato dal teologo Karl Rahner.
La religione è quella che dà forma e contenuto alle domande principali dell’essere umano.
Dio ci viene incontro con il futuro, ci dice che c’è un DOMANI che supera il “QUI e l’ORA”.
Credere è un atto di fiducia dell’IO promesso da Gesù. Abbiamo fiducia nelle risposte che Gesù dà alle domande principali. Dio non permetterà che la nostra vita vada dissolta nel nulla, ci promette, in prospettiva, che nulla della nostra vita andrà perduto.
In conclusione, “IO CREDO in DIO” è la relazione da sperimentare basata sulla fiducia nella promessa di vita che Dio ci fa in Cristo.
Per approfondire:
- Karl Rahner, “Corso fondamentale sulla fede”, Paoline Roma 1977;
- Benedetto XVI, Udienza generale del 17 ottobre 2012 (https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121017.html);
- Benedetto XVI, Udienza generale del 24 ottobre 2012 (https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121024.html)
- Johann Baptist Metz, “Un credo per l'uomo d'oggi”, Queriniana, 1976
Paolo Colangeli
Redazione Parrocchia San Gaetano 18/09/2024
Rinnovamento, comunione, servizio per una Chiesa di persone
Sabato 14 Settembre si sono concluse le celebrazioni per i 500 anni dalla fondazione dell’ordine dei Chierici Regolari Teatini: questo il nome ufficiale dei padri a cui è affidata la nostra parrocchia.
Bellissima cerimonia di chiusura nella basilica di San Pietro alla presenza di Papa Francesco appena tornato dal suo lungo viaggio in Oriente. Dopo aver scherzato sulla divergenza di idee tra Gesuiti e Teatini all’epoca della fondazione dei due ordini (ma io non ci credo, ha detto), il Papa ha indicato questi tre percorsi per i prossimi anni: Rinnovamento, Comunione e Servizio perché San Gaetano e i suoi confratelli hanno fondato l’ordine non per costruire una chiesa di pietre, ma una Chiesa di persone.
L'incontro si è concluso con la messa presieduta dal Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato del Vaticano, nato in provincia di Vicenza e molto legato a San Gaetano, concelebrata dai padri teatini provenienti da tante parti del mondo.
Presente una piccola, ma entusiasta delegazione della nostra parrocchia. Ha animato la celebrazione il Coro della Diocesi di Roma di cui fanno parte tre nostre parrocchiane, diretto da Mons. Marco Frisina che ha composto per l’occasione l’Inno a San Gaetano.
Segnaliamo le pagine di Avvenire e Roma Sette dedicate all'incontro di Papa Francesco con i PP. Teatini: Avvenire - Roma Sette.
Redazione Parrocchia San Gaetano 25/11/2024
Calendario dell'Avvento con riflessioni sul Natale
Di seguito troverete il nostro Calendario dell'Avvento che offre, giorno dopo giorno, riflessioni e preghiere dedicate al periodo dell'Avvento e del Natale.
Sono parole che ci hanno donato personaggi come San Giovanni Paolo II, Cardinale Martini, Don Tonino Bello, Don Pino Puglisi, Sant'Agostino e tanti altri.