Cammino Sinodale in Parrocchia

Il cammino della Chiesa nei prossimi anni è affidato alla responsabilità di ognuno di noi

Parrocchia San Gaetano 10/03/2022 0

Il Sinodo
Venerdì 18 marzo avrà inizio il Sinodo della comunità cristiana di San Gaetano che si innesta nel  Sinodo della Chiesa universale. Come noi, tutte le chiese del mondo sono coinvolte in questo straordinario evento.

Ma che cosa è il Sinodo?
Letteralmente è un’assemblea, una adunanza, un mettersi insieme con lo scopo di effettuare un cammino: un camminare insieme.
Il termine Sinodo ha indicato, nel tempo, l’assemblea dei Vescovi convocati dal Papa, per assisterlo nelle decisioni da prendere su alcuni argomenti importanti, che man mano venivano a delinearsi nella Chiesa universale (negli ultimi anni: Famiglia e Amazzonia).
Da quella scelta centrale deriva, come conseguenza, l'introduzione anche del Sinodo diocesano; dove i sacerdoti, i religiosi e alcuni laici vengono chiamati a dare il proprio aiuto ai Vescovi nelle loro scelte.
Questo allargarsi ed estendersi della sinodalità chiama alla responsabilità l’intero Popolo di Dio.

Come faremo?
Abbiamo stabilito 4 incontri, nelle date che potete vedere sull’apposita locandina, durante i quali, dividendoci in piccoli gruppi di 6/10 persone, saremo chiamati ad ascoltare.

Innanzitutto faremo parlare la Parola, attraverso la lettura delle Beatitudini dell’evangelista Matteo (5,3-10) e poi, proprio da questo primo ascolto, dove ognuno avrà a disposizione 3 minuti, ascolteremo tutti i partecipanti al gruppo, così come tutti ascolteranno noi.
Ci baseremo sulla Parola ascoltata e anche su alcune indicazioni che saranno fornite ai gruppi dai coordinatori.
L’ascolto non potrà essere un dialogo e neanche un confronto. Nessuno potrà e dovrà giudicare nessuno.
Impareremo così a metterci semplicemente in ascolto degli altri.
Dopo questo primo giro saremo chiamati nuovamente ad intervenire per segnalare ciò che nell’ascoltare gli altri ci ha colpito.
Infine, in un terzo giro, saremo invitati ad approfondire o completare quanto lo Spirito Santo ci suggerisce.
Insomma, dovremo ascoltare la Parola e i fratelli con la massima disponibilità e apertura e ciò sarà possibile solo se, in umiltà, lasceremo che sia lo Spirito a guidarci.
Al termine dei 4 incontri, ed entro il 2022, invieremo in Diocesi il nostro contributo, quello che emergerà dagli incontri.

Nel Sinodo della nostra comunità cristiana siamo invitati a fornire il nostro contributo al Vescovo ed alla intera Chiesa.
Questo deve darci sicuramente gioia e anche, contestualmente, un senso profondo di responsabilità.
Saremo chiamati, insieme ai sacerdoti che guidano la nostra parrocchia, a offrire il nostro contributo, anzi meglio, il nostro aiuto alla costruzione della Chiesa di domani.

Chi può partecipare
Nessuno può sentirsi escluso.
Potranno partecipare tutti cristiani praticanti, quanti non partecipano alla vita della comunità, ma potranno partecipare anche persone non cristiane.
Per questo siamo invitati a partecipare e anche a invitare parenti, amici, conoscenti.

Auguriamoci un buon cammino insieme.

 

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Parrocchia San Gaetano 06/01/2022

Conosciamo l'Epifania

Il termine epifania deriva dal greco πιφάνεια, epifaneia, che significa manifestazione (della divinità). Nel linguaggio contemporaneo Epifania sta ad indicare l'Epifania del Signore, che cade il 6 gennaio, cioè dodici giorni dopo il Natale, ma ha origini più antiche.

Il termine πιφάνεια veniva utilizzato dai greci per indicare l'azione o la manifestazione di una divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc.). Per noi cristiani l'epifania commemora le manifestazioni divine (miracoli, segni, visioni, ecc.) di Gesù che nella liturgia attuale sono il battesimo di Gesù nel Giordano, l'adorazione da parte dei Magi e il primo miracolo.

Per i cristiani orientali l'Epifania è rimasta più vicina al suo significato originario del battesimo di Gesù nel Giordano mentre per i cristiani occidentali la ricorrenza ricorda, oramai, solamente la venuta dei Magi ossia la presentazione di Gesù ai pagani.

I Magi sono stati interpretati come Re Magi per l'influsso di Isaia 60,3, e sono stati attribuiti loro i loro nomi di Melchiorre (semitico), Gaspare (camitico) e Baldassarre (giapetico). Secondo il Vangelo di Matteo i Magi (non precisati nel numero), guidati in Giudea da una stella (la "stella cometa"), portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come "Re dei Giudei", Oro (omaggio alla sua regalità), Incenso (omaggio alla sua divinità) e Mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice) e lo adorano.

Con l'Epifania si celebra la prima manifestazione della divinità di Gesù all'intera umanità, con la visita solenne, l'offerta di doni altamente significativi e l'adorazione dei magi, autorevoli esponenti di un popolo totalmente estraneo al mondo ebraico e mediterraneo. Avvenimento di fondamentale importanza per la tradizione cristiana, che ha trovato riscontro in numerosissime opere d'arte.

Nelle chiese cristiane ortodosse, il 6 gennaio si celebra la Nascita di Gesù, a causa di una differenza fra calendario gregoriano, in uso in occidente dal 1581, e il calendario giuliano precedente, ancora in uso in certe chiese ortodosse.

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Redazione Parrocchia San Gaetano 04/06/2022

Ma com’è vestito Dio? Risponde il “Sinodo dei Bambini” di San Gaetano

Tutti i grandi pittori nel rappresentare Dio Padre,  a seconda delle circostanze, l’hanno  vestito o ispirandosi alle usanze ebraiche, oppure alla moda del loro tempo. E così hanno fatto anche i ragazzi del primo anno di catechismo, raffigurandolo con tuniche ed aureole, ma anche in calzoncini da calciatore, immaginandolo mentre sbuca dalle nuvole tendendo le braccia verso  gli uomini oppure mentre cammina  per le strade di un mondo coloratissimo.


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Ma in tutte queste raffigurazioni così diverse e fantasiose c’è sempre un elemento in comune: Dio ci è vicino e sorride, sorride, sorride con amore, tanto che pensando a lui si può disegnare anche solo un cuore festoso.

Con questi disegni esposti nell’atrio della Chiesa, Domenica 29 Maggio i bambini hanno risposto alla domanda: "Come immagini Dio?" che le catechiste  hanno posto loro alla fine dell’anno per far vivere anche ai più piccoli lo spirito di riflessione che caratterizza questa prima fase del Sinodo diocesano. E se Dio sorride, la richiesta: “Cosa vuol dire essere misericordioso?“ coincide sempre con la capacità di perdonare, come il Padre ha fatto con il figlio… scapestrato.


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E amore e perdono ritornano anche negli stemmi  ideati  dai ragazzi del secondo anno nel ritiro che precede la Prima  Comunione: a loro gli stemmi sono stati proposti come sintesi del loro programma di vita cristiana, prendendo ispirazione da una  frase pronunciata dal Beato Carlo Acutis presentato ai bambini nel corso dello stesso ritiro. Amare i nemici è la scelta che compare più spesso, una scelta davvero impegnativa che si affianca a quella di pregare il Padre nel segreto. Tra tutti però colpisce, anche perché rappresenta una scelta unica, lo stemma in cui è raffigurata la lavanda dei piedi in cui il messaggio dello spirito di servizio è stato pienamente recepito. In questa sezione della piccola mostra sono stati inseriti anche gli stemmi di Papa Francesco e del Cardinale Vicario, mons. Angelo De Donatis.


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Infine, colorate, ma impegnative  le  immagini della Comunione disegnate poco prima di ricevere il sacramento: dominante  ovviamente la raffigurazione dell’Ostia consacrata, del pane e del vino, della Messa, ma non mancano spunti interessanti in cui un sacerdote porge l’ostia sormontata da un cuore e in cui il simbolo della croce è unito alla festa per la Resurrezione.

L’ambientazione evangelica della vite e dei tralci, ideata da Barbara,  ha sottolineato la volontà di rimanere uniti al Signore presente in questi messaggi.


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Giovannella

 

 

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Parrocchia San Gaetano 06/01/2022

Epifania del Signore

Mt 2, 1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».

All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

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Informazioni varie

Sante Messe:
Feriali (mese di luglio): 9:30 - 19:00
Feriali (mese di agosto): 19:00
Festive (mesi di luglio e agosto): 8:30 - 11:00 - 19:00

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S.E.R. Mons. Daniele Salera

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